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JEANNEAU – SUN ODYSSEY 42i PERFORMANCE

SUN ODYSSEY 42i PERFORMANCE, 2008, M.LOMBARD, JEANNEAU, YANMAR 54 HP, 3 CABINE, 2 BAGNI, GPS B&G 2017, TAVOLO POZZETTO, VELE 2017/2018 – CAPPOTTINA PARASPRUZZI, BIMINI-TOP, PREZZO IVA ESCLUSA, +39 06 65 22 258/9, +39 348 2337 256 – www.mediaship.it – CODICE ANNUNCIO W52512/M

Modello SUN ODYSSEY 42I PERFORMANCE

Il SUN ODYSSEY 42i Performance ricalca in pieno l’impostazione data ai precedenti modelli dal cantiere Jeanneau, ma l’elemento distintivo rimane la lettera “i” che indica il materiale costruttivo della coperta, realizzata con la tecnica dell’infusione Prisma Process. Il progetto di Marc Lombard si è incentrato su una carena a cuneo con sezioni di poppa larghe quanto il baglio massimo, pochi slanci alle estremità e appendici strette. La coperta ha una configurazione adatta alla crociera rinviando tutte le in pozzetto e inserendo il trasto della randa sulla tuga. Questo cruiser presenta pozzetto di larghe dimensioni e gli spazi sotto coperta sono ben sfruttati. La versione PERFORMANCE del Sun Odyssey 42i si differenzia per l’albero maggiorato, le vele della serie Prestige con taglio triradiale in Mylar/Taffeta, l’avvolgifiocco con doppia canaletta e alcune modifiche della chiglia, che la rendono più leggera e profonda, permettendole di raggiungere andature più veloci ma con la stessa comodità della versione normale.

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Cantiere JEANNEAU

 

Jeanneau è oggi un indiscusso protagonista nella costruzione di barche a vela e a motore entrobordo. Le sue creazioni più recenti fanno parte delle linee Leader, Velasco e NC.

La storia

Il cantiere viene fondato nel 1957 a Les Herbiers, in Francia.

I primi modelli a vela vengono prodotti nel 1964, tra cui spicca l’Alizé, che ottiene subito un grande successo. Ci vorranno tuttavia ancora alcuni anni perché Jeanneau diventi un leader nella progettazione e costruzione di barche a vela abitabili. Occorre infatti attendere gli anni ’70, decennio in cui vengono immessi sul mercato i fantastici Love Love e Sangria.

Negli ’80 il cantiere si lancia nelle gare di motonautica in partnership con la società di trasporti Graveleau, e inaugura l’atelier Jeanneau Techniques Avancées (JTA) per la progettazione di prototipi da competizione ad alta tecnologia.

Nel 1989 nasce la linea Prestige, con cui il brand si inserisce nel mercato dei Motor Yacht di lusso, dove è tuttora presente con gli oltre 2.500 modelli prodotti fino ad oggi.

Negli anni ’90 entra a far parte del prestigioso Gruppo Bénéteau, che acquisisce anche il marchio CNB per la produzione di yacht dai 60′ ai 94′, di Lagoon per i catamarani e Montecarlo Yachts per la realizzazione di yacht a motore fra i 65′ e i 105′.

Dopo l’acquisizione assistiamo alla nascita della linea Sun Fast di cruiser-racer, con il lancio del Sun Fast 52.

Negli anni ‘00 il cantiere consolida ulteriormente il suo successo mettendo in produzione la gamma dei sofisticati modelli Sun Odyssey.

Nel 2014 presenta la sua prima barca di serie superiore ai 60 piedi, il Jeanneau 64.

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Ultimo aggiornamento dell'articolo: 26 marzo 2019
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W52512/M • 2008 • Venduta

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Prova in mare - Sun Odyssey 42i – La prova in mare

Con il Sun Odyssey 42i, Marc Lombard conferma la sintonia con la Jeanneau. Nato per sostituire il vecchio 43, questo scafo ricalca in pieno l’impostazione data ai precedenti modelli, il 36 e il 39, e ancora una volta la “i” sta a indicare la caratteristica costruttiva della coperta, realizzata con la tecnica dell’infusione denominata Prisma Process. La coperta del Sun Odyssey 42i è laminata in sandwich di vetro e balsa con il metodo dell’infusione. Una tecnica che permette di ridurre il peso proprio dove necessario, ossia nella pare alta dello scafo, pur mantenendo robustezza e rigidità. La giunzione scafo – coperta è realizzata in modo meccanico con rivetti e viti autofilettanti. La chiglia, che costituisce una zavorra di quasi 2.800 chili, è in ghisa trattata con resine epossidiche e termina con uno scarpone piuttosto allungato verso poppa. La versione performance pesa duecento chili in meno e porta il pescaggio da 2,13 metri a 2,30. Di buone dimensioni (vista l’efficacia in manovra) la pala del timone, laminata con resine poliestere e azionata da un meccanismo classico costituito dal settore in alluminio e frenelli. Non ci convince la scelta di posizionare i due serbatoi di acqua e carburante alle estremità, soluzione largamente in uso, ma che accentua i movimenti di beccheggio. Un altro elemento positivo del Sun Odyssey 42i è la buona ergonomia che caratterizza gli spazi. Ci si muove bene sia in pozzetto che in coperta, l’organizzazione e la distribuzione delle attrezzature è ben studiata, alcune soluzioni, colte per rendere più comodi i movimenti, non penalizzano la struttura e l’efficienza. Si ha una bella sensazione di studio e progettazione accurati. Tutto il sartiame è in spiroidale dyform a basso allungamento, con paterazzo fisso e patta d’oca. L’armo è frazionato a 9/10 e concepito per una conduzione semplificata al massimo, con una disposizione delle manovre in grado di ridurre l’equipaggio a due persone. Le vele fornite di serie sono in dacron, con randa steccata di 39 metri quadri e genoa al 122% della J di 42,4 metri quadri. Il Sun Odyssey 42i è motorizzato con uno Yanmar da 54 hp alimentato da un serbatoio da 130 litri e che sviluppa, secondo la nostra prova effettuata in condizioni di mare calmo e senza vento, una velocità di 7,5 nodi a 2.200 giri. La trasmissione è fornita da un’asse in acciaio da trenta millimetri di diametro che aziona un’elica tripale fissa. Scarso l’effetto evolutivo, probabilmente grazie alla profondità della pala del timone la cui parte più immersa lavora libera dalle turbolenze dell’elica. Buona la manovrabilità e la stabilità di rotta in condizioni meteomarine che certo non le mettono alla prova. Agevoli le manovre in pozzetto, dove tutto sembra a portata di mano, certo non a caso, e dove l’equipaggio può lavorare anche se numeroso.

Scarica la prova in mare di “Solovela“.

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